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L’Italia si ritira, ma è difficile salvare la faccia

L’Italia si ritira, ma è difficile  salvare la faccia

Missione incompiuta È sfortunato, Guerini. Eredita il compito più difficile. Ai predecessori, negli anni passati, quello di rassicurare sui progressi, sui Talebani indeboliti, sconfitti, ridotti alla resa

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 9 giugno 2021
Ieri, nella base militare di Herat, la cerimonia di ammaina bandiera del contingente italiano. La guerra afghana per «difendere la pace e la legalità internazionali» è chiusa, ma non viene meno il sostegno dell’Italia, ha assicurato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Accompagnato e ripreso da 40 giornalisti embedded, Guerini ha ringraziato i soldati per aver saputo «cogliere le esigenze del popolo afgano e delle sue istituzioni che abbiamo accompagnato nel percorso di costruzione di un paese più sicuro, più libero e più democratico». È sfortunato, Guerini. Eredita il compito più difficile. Ai predecessori, negli anni passati, quello di rassicurare...

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