Politica

Lo scandalo degli Archivi di Stato

Ri-mediamo La rubrica di Vincenzo Vita questa settimana descrive il pessimo stato degli Archivi di Stato consentito dal ministero dei Beni Culturali

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 27 agosto 2014
«Oggi qui, domani là», cantava Patty Pravo nel ’67. E oggi così è costretto a dire chi vuole consultare i testi-documenti dell’Archivio centrale dello Stato, senza attendere navette o quant’altro, dovendo correre dalla sede romana dell’Eur a quella nuova di Pomezia. Anzi, neppure. Nell’ubicazione pometina non ci sarà una sala di studio. È incredibile: il Tempio della Memoria collettiva è dislocato in maniera casuale e disorganica, come nell’esempio evocato. In un paese dove impera la proprietà immobiliare, meno del 35% delle sedi degli Archivi e delle Sovrintendenze è demaniale. Il resto è in locazione e i canoni di affitto ammontano...

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