Visioni

Lo schiavitù che rende «scintillante» la moda low cost

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ManiFashion Polemiche in passerella dopo la denuncia shock del docu reality girato da una diciassettenne svedese in un laboratorio tessile cambogiano dove H&M produce la maggior parte dei suoi capi

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 8 novembre 2014
A un anno e mezzo dalla strage del Rana Plaza di Savar, Bangladesh, la gran parte delle vittime non è stata risarcita: lo ha ricordato pochi giorni fa il Ny Times. Il crollo del complesso produttivo ha procurato 1129 morti e 2515 feriti. A Savar, venti chilometri dalla capitale Doha, si produce la gran parte della moda che si vende nelle grandi catene distributive a prezzi così detti democratici, tra i 10 e i 99 euro. Due settimane fa, la diciassettenne svedese Anniken Jørgensen ha svelato al mondo tutti i contenuti del docu-reality norvegese Sweat Shop: con altre tre ragazze,...

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