Internazionale
Lo sguardo aperto su un mondo in tumulto
Il ricordo Storico collaboratore del manifesto, il «leone» Gian Paolo Calchi Novati ci ha lasciati. Ma restano sulle nostre scrivanie i suoi studi illuminanti su quello che un tempo veniva definito Terzo Mondo. In particolare sull’Africa, dall’analisi delle sue «rivoluzioni» alla denuncia dei processi neo-coloniali oggi in atto
Un poster danneggiato di Gheddafi a Tripoli nel 2011 – Reuters
Il ricordo Storico collaboratore del manifesto, il «leone» Gian Paolo Calchi Novati ci ha lasciati. Ma restano sulle nostre scrivanie i suoi studi illuminanti su quello che un tempo veniva definito Terzo Mondo. In particolare sull’Africa, dall’analisi delle sue «rivoluzioni» alla denuncia dei processi neo-coloniali oggi in atto
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 3 gennaio 2017
Gian Paolo Calchi Novati ci ha lasciati. Un’intera generazione gli è debitrice dello sguardo aperto sul mondo in tumulto, sull’Africa in particolare. Nei lontani anni Sessanta del secolo scorso l’internazionalismo, vista la Guerra Fredda, appassionava ancora, entrando nella quotidianità del dibattito politico corrente. Alla grande epopea delle lotte per l’indipendenza del continente africano ed asiatico, alla loro liberazione dal giogo coloniale, corrispondeva la nascita ed il consolidamento delle grandi organizzazioni di massa che avrebbero poi sostenuto attivamente la sinistra continentale. Al tempo stesso il processo decoloniale procedeva in parallelo a quello di un’idea di unità dell’Europa, che allora era ancora...