Visioni
Lo sguardo del cane
Cinema In sala da oggi il nuovo film di Jean-Luc Godard, Adieu au langage, una riflessione sul linguaggio e sull’ideologia che lo determina, in cui la dimensione di un quotidiano ripetitivo capovolge l’ideologia razzista che confonde l’umanità col destino biologico cercando un possibile nuovo inizio
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Cinema In sala da oggi il nuovo film di Jean-Luc Godard, Adieu au langage, una riflessione sul linguaggio e sull’ideologia che lo determina, in cui la dimensione di un quotidiano ripetitivo capovolge l’ideologia razzista che confonde l’umanità col destino biologico cercando un possibile nuovo inizio
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 20 novembre 2014
Andiamo a vedere il nuovo film di Godard. Un giorno, quest’espressione non avrà più senso ed è un privilegio d’anagrafe quello di vivere ancora in un epoca in cui la si può ancora pronunciare. Ci andiamo con occhiali nuovi, occhiali per entrare nella sua 3D (anche se molte sale probabilmente lo proietteranno in 2D). Non è la prima volta che lo facciamo. La 3D è diventata ormai un’abitudine legata al cinema di hollywoodiano. Alcuni registi del cinema d’autore se ne sono appropriati, Werner Herzog e Wim Wender, con (rispettivamente) grandi e pessimi risultati. Ma che cosa vuol dire, per Godard,...