Alias
Lo sguardo inquieto di Ivo Saglietti
Intervista Incontro con il fotografo in occasione dell'uscita del suo libro. «Cominciai un progetto sul Cile di Pinochet , il colpo di stato aveva aperto ferite profonde»
Il dolore delle donne sulle bare dei figli
Intervista Incontro con il fotografo in occasione dell'uscita del suo libro. «Cominciai un progetto sul Cile di Pinochet , il colpo di stato aveva aperto ferite profonde»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 3 luglio 2021
Il tatuaggio, in parte nascosto dall’orologio, fa capolino sul polso sinistro. Ivo Saglietti (Tolone, Francia 1948, vive a Genova) si accende una sigaretta nello studio di Nazario Dal Poz, a Roma, sotto lo sguardo di Pier Paolo Pasolini ritratto da Dino Pedriali, circondato dagli scatti di Mario Dondero, Gianni Berengo Gardin, Fausto Giaccone ed altri grandi fotografi italiani, tutti in bianco e nero. Una conoscenza – diventata profonda amicizia – che risale agli anni ’80, quella tra il fotoreporter e Dal Poz, autore di Haiku per Ivo nel libro Lo sguardo inquieto. Un fotografo in cammino, curato da Federico Montaldo...