Visioni

Lo smarrimento oscuro dell’eros

Lo smarrimento oscuro dell’erosalcune scene dello spettacolo Amore – foto di Paolo Galletta

A teatro In scena l’ultima creazione di Spiro Scimone «Amore», un affondo graduale ma implacabile dentro il tessuto tenace e imbastardito dei rapporti tra le persone

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 19 marzo 2016
Gianfranco CapittaARCAVATA DI RENDE (CS)
Dopo la rivelazione stupefacente dei primi testi Nunzio e Bar, circa vent’anni fa, la scrittura per il teatro di Spiro Scimone ha intrapreso un percorso che a prima vista (o anche solo vedendoli singolarmente lungo gli anni in cui sono apparsi in palcoscenico) ha riscosso per ognuno di quei testi un meritato, autonomo successo. Eppure già a partire da La festa, capolavoro di atroce normalità quotidiana dentro una famiglia, si vede ora il desiderio progettuale di un affondo, graduale ma implacabile, dentro il tessuto tenace e imbastardito dei rapporti tra le persone. Ingenuità, cattiveria e infelicità ora si stagliano nette...

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