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Lo smart working dell’edicolante sociale
Diario di confino In questi giorni Giancarlo è stato travolto dai dubbi dopo che un cliente ha parlato per dieci minuti di virusss e Ssssalvini sputacchiando su tutto. Così ha scritto ai suoi clienti
Diario di confino In questi giorni Giancarlo è stato travolto dai dubbi dopo che un cliente ha parlato per dieci minuti di virusss e Ssssalvini sputacchiando su tutto. Così ha scritto ai suoi clienti
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 15 marzo 2020
Fra i pochi baluardi rimasti a difendere i brandelli di socialità ai tempi del coronavirus ci sono le edicole. Sterminate negli ultimi anni dall’avanzata del web e dall’ idea che l’informazione debba essere gratis, come se chi la fa per lavoro dovesse vivere d’aria, quelle superstiti resistono perché sono le uniche nel quartiere, oppure perché è l’edicolante a fare la differenza. Uno di questi si chiama Giancarlo Abbati e gestisce un grande chiosco in piazzale Martini, a Milano. Da lui la gente non si limita a comprare i giornali, ma chiacchiera, deposita la spesa, si siede a riprendere fiato, si...