Cultura

Lo specchio inquieto del campo di battaglia

Lo specchio inquieto del campo di battagliaUn’immagine tratta da «1917», il film del 2019 diretto da Sam Mendes che racconta le battaglie di trincea durante la Prima guerra mondiale

Geografie del conflitto «Guerre ed eserciti nell’età contemporanea» di Nicola Labanca (il Mulino). Prosegue l’indagine dello storico dell’Università di Siena intorno all’evoluzione dei «fatti d’arme». Si è passati dagli scontri di massa, di stampo fordista, ad un dispositivo basato su piccole unità specializzate. Tra le «novità» emerse di recente: l’ibridazione fra azioni militari e operazioni di polizia, il ruolo di milizie ed attori privati, il non riconoscimento reciproco fra i combattenti. In questo contesto, solo in apparenza l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi sembra riportarci ad una grammatica più tradizionale delle campagne belliche

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 29 settembre 2022
Stendhal, in La certosa di Parma, proietta Fabrizio del Dongo nel gorgo della battaglia per eccellenza: Waterloo. Tuttavia, al protagonista del romanzo, l’evento nel suo complesso risulta impossibile da cogliere. Il suo punto di vista, a livello del suolo, inevitabilmente periferico, riesce a percepire solo singoli frammenti, per lo più raccapriccianti. Anche in La fiera delle vanità di Thackeray, quella stessa battaglia, pur cruciale nell’intreccio, non è oggetto di narrazione diretta e le informazioni frammentarie e contraddittorie che la riguardano derivano solo da voci di seconda o terza mano. La guerra è qualcosa di difficile da afferrare. E non solo...

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