Cultura
Lo straniamento dello storico
MARC BLOCH L’attualità stringente del suo pensiero, a settantacinque anni dalla morte. Il 16 giugno 1944, dopo mesi di prigionia e torture in quanto resistente, veniva fucilato dai nazisti a Lione. Si interroga sulla natura del potere, sui legami che tengono avvinti i ceti subalterni ai gruppi dominanti
Gilbert Garcin, «Il mulino dell’oblio»
MARC BLOCH L’attualità stringente del suo pensiero, a settantacinque anni dalla morte. Il 16 giugno 1944, dopo mesi di prigionia e torture in quanto resistente, veniva fucilato dai nazisti a Lione. Si interroga sulla natura del potere, sui legami che tengono avvinti i ceti subalterni ai gruppi dominanti
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 18 giugno 2019
Il racconto dello storico è quello che, per definizione, raccoglie e restituisce il senso del mutamento, in quanto condizione perenne dell’uomo, così come della complessa stratificazione di elementi e attori che stanno alla base del processo temporale. Marc Bloch, di cui in queste settimane ricorre l’anniversario della morte, fucilato dai nazisti a Lione il 16 giugno 1944, dopo mesi di prigionia e torture in quanto resistente, è forse tra quanti meglio hanno saputo rendere, attraverso la propria scrittura, la sensazione di straniamento che il fare e raccontare la storia induce in chi si adopera in un tale esercizio. Tutta la...