Alias
Lo zen a Rebibbia
Carceri Dal braccio della morte di San Quintino ai detenuti del carcere romano: la compassione di un monaco buddista
– foto di Marco Girolami
Carceri Dal braccio della morte di San Quintino ai detenuti del carcere romano: la compassione di un monaco buddista
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 15 giugno 2019
“Anche un serial killer riesce a fare meditazione, a contattare livelli di calma profonda e avere un’importante trasformazione interiore, persino superiore a quanto avviene con la psicanalisi. Nello Zen si parla di condizionamenti (mentali, sociali, culturali, familiari, storici…) e afflizioni (ignoranza, paura, rabbia, odio…) che offuscano la nostra vera natura luminosa. Chi non è in grado di gestire le proprie emozioni e l’aggressività connaturata all’uomo, finisce preda delle stesse”. Allora che dire dell’attuale ministro degli Interni che chiude i porti e fa morire la gente in mare? “Una persona che si comporta con tutto quest’odio, tutta questa rabbia, quanto sta...