Lavoro
L’occupazione cresce grazie all’iper-lavoro dei precari
Dati Istat di settembre E i precarizzatori non sono mai stanchi. Se negli anni Novanta la prima generazione precaria poteva considerare il «tempo indeterminato» come uno dei possibili orizzonti, la nuova generazione dei precari vede all’orizzonte l’iper-lavoro e il sotto-salario senza redenzione.
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Dati Istat di settembre E i precarizzatori non sono mai stanchi. Se negli anni Novanta la prima generazione precaria poteva considerare il «tempo indeterminato» come uno dei possibili orizzonti, la nuova generazione dei precari vede all’orizzonte l’iper-lavoro e il sotto-salario senza redenzione.
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 1 novembre 2017
Modesto contributo alla decostruzione della litania «la crescita esiste e porta occupazione». Quando sentirete ripetere il ritornello che rimbalza stancamente tra la Bce di Francoforte e Palazzo Chigi a Roma potrete finalmente rispondere: crescono i contratti precari o a tempo determinato, la maggioranza dei quali di durata inferiore ai sei mesi. CHI LO DICE? L’Istat, nella rilevazione di settembre. Rispetto al mese precedente c’è stato un aumento di 2 mila unità. Rispetto all’anno scorso la crescita è di 326 mila unità. Di questi solo 26 mila sono a tempo indeterminato. Gli altri? Il 94% degli occupati dipendenti sono a termine....