Cultura
L’occupazione olandese in punta di scrittura
Buchmesse Si apre oggi, per proseguire fino al 23 ottobre, la fiera mondiale dell'editoria di Francoforte. Quest'anno ospiti sono i Paesi Bassi e le Fiandre. Una letteratura vivacissima che vede come nume tutelare Cees Nooteboom, ma si arricchisce di storie thriller con Saskia Noort e coltiva nuove star come Tommy Wieringa e Herman Koch
Un'opera di Mark Manders
Buchmesse Si apre oggi, per proseguire fino al 23 ottobre, la fiera mondiale dell'editoria di Francoforte. Quest'anno ospiti sono i Paesi Bassi e le Fiandre. Una letteratura vivacissima che vede come nume tutelare Cees Nooteboom, ma si arricchisce di storie thriller con Saskia Noort e coltiva nuove star come Tommy Wieringa e Herman Koch
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 19 ottobre 2016
Tra Olanda e Germania, storicamente, non corre buon sangue. Dall’occupazione tedesca dei Paesi Bassi durante la II guerra mondiale, la tendenza degli olandesi è sempre stata quella di distinguersi dai più ingombranti vicini dell’Est. Lo fa diffusamente lo storico Johan Huizinga nel saggio La civiltà olandese del Seicento, ma provate anche oggi a dare del tedesco a un turista olandese e subito vi elencherà, leggermente infastidito, le loro differenze. Chissà che questo, almeno culturalmente, non sia l’anno di una svolta storica: l’Olanda (insieme al Belgio fiammingo) è ospite d’onore alla Buchmesse di Francoforte. Stavolta l’Olanda ha deciso di puntare su...