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L’odissea degli operai di Pomigliano

L’odissea degli operai di Pomigliano

Lavoro Cassintegrati, licenziati, suicidi. Dal 2007, dopo due sentenze sulla legittimità dei licenziamenti, la battaglia diventa un appello a sostegno dei 5 dipendenti allontanati dalla fabbrica

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 17 agosto 2016
Nel 2007 l’amministratore delegato della Fiat annunciò la chiusura per sei mesi dello stabilimento automobilistico di Pomigliano e l’avvio di corsi di formazione per addestrare gli operai alla nuova organizzazione del lavoro aziendale. Venne creato allora un centro logistico a Nola, dove furono trasferiti 316 lavoratori scelti fra gli attivisti più sindacalizzati. Un “reparto confino” dove gli operai rimasero per sei anni in Cig a zero ore, senza alcuna prospettiva di ripresa del lavoro. In quei sei anni si verificano due suicidi, almeno sei tentativi di suicidio e numerosi gesti autolesivi. Il 30 luglio 2011, Maria Baratto, attivista e cassintegrata...

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