Visioni
L’odissea dei rifugiati nell’inferno di Ushiku
Maboroshi Lo scorso sei marzo moriva in uno dei centri di detenzione dell’ufficio immigrazione di Nagoya, nel Giappone centrale, dopo più di tre mesi di permanenza, Ratnayake Liyanage Wishma
Maboroshi Lo scorso sei marzo moriva in uno dei centri di detenzione dell’ufficio immigrazione di Nagoya, nel Giappone centrale, dopo più di tre mesi di permanenza, Ratnayake Liyanage Wishma
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 4 giugno 2021
Lo scorso sei marzo moriva in uno dei centri di detenzione dell’ufficio immigrazione di Nagoya, nel Giappone centrale, dopo più di tre mesi di permanenza, Ratnayake Liyanage Wishma, ragazza originaria dello Sri Lanka e detenuta per esser rimasta in Giappone una volta che il suo visto era scaduto. La tragedia finita su molti giornali nazionali ed internazionali ha portato alla luce la sconcertante situazione di coloro che entrano in Giappone e che, per vari motivi, hanno problemi con la burocrazia dell’immigrazione del paese. Le condizioni inumane a cui è sottoposto molto spesso chi arriva nell’arcipelago, specialmente come rifugiato e richiedente...