Internazionale

L’odissea di Bakri nelle aule di tribunale israeliane: «Ma non mi arrendo»

L’odissea di Bakri nelle aule di tribunale israeliane: «Ma non mi arrendo»Mohammad Bakri

Fino all’ultima udienza Intervista al regista palestinese che da 18 anni è nel mirino per aver girato il documentario «Jenin Jenin». «Contro di me accuse assurde, pur di punirmi»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 febbraio 2020
«Non mi arrendo, difenderò sempre il mio lavoro e le mie opinioni ma mi domando se avrà fine questa odissea. Dopo quasi 20 anni sono perseguitato per il mio documentario Jenin Jenin». L’attore e regista palestinese di cittadinanza israeliana Mohammad Bakri, 69 anni, accetta subito di rispondere alle nostre domande. Ha voglia di denunciare il suo «calvario», nel giorno dell’udienza, l’ultima prima della sentenza, del processo che lo vede sul banco degli imputati al tribunale di Lod. Un militare, che nel 2002 aveva combattuto a Jenin, lo accusa di diffamazione e ha chiesto un risarcimento di circa 700mila euro. «Questo...

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