Visioni

«Lolita Lobosco», l’altrove apolide di uno sceneggiato

«Lolita Lobosco», l’altrove apolide di uno sceneggiato

Televisione Le polemiche sulla «baresità» della miniserie Rai, quattro episodi tratti dai romanzi di Gabriella Genisi

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 marzo 2021
Sarebbe piaciuto a Gozzano, forse non tanto il tessuto di immagini in sé, la sceneggiatura, la struttura del prodotto (neppure più telefilm ma impasto maturato dentro i meccanismi di produzione postindustriale, palinsesto trito per quanto collaudato messo sotto gli occhi della signorina Felicita) quanto lo squarcio domestico che prefigurano gli episodi di Lolita Lobosco: tutta una canizie avvolta in scialli lanuti, riscaldati dagli odori di cenere, di scorza, d’agrumi che esalano dai bracieri o dai camini; o i coniugi che finito di cenare – i noccioli di nove olive di numero ancora nel piatto – s’accoccolano sui divani cobalto e...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi