Alias
L’onda black irrompe al museo
Mostre Una serie di incontri a Milano, alla galleria Officine dell’Immagine, con gli artisti ospiti della rassegna «We call it Africa. Artisti dall’Africa Sub-sahariana. Dimitri Fagbohoun, Bronwyn Katz, Marcia Kure, Maurice Mbikayi», a cura di Silvia Cirelli
Maurice Mbikayi, «Modern Shepherd (Mulami Mushidimuka)», 2016
Mostre Una serie di incontri a Milano, alla galleria Officine dell’Immagine, con gli artisti ospiti della rassegna «We call it Africa. Artisti dall’Africa Sub-sahariana. Dimitri Fagbohoun, Bronwyn Katz, Marcia Kure, Maurice Mbikayi», a cura di Silvia Cirelli
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 18 febbraio 2017
Manuela De LeonardisMILANO
L’Africa contempla tante Afriche. Capirne le diversità è uno strumento utile per coglierne anche le unicità, tenendo a mente le contaminazioni. Obiettivo perseguito già dai tempi della Revue Noir, rivista di cultura contemporanea africana fondata nel 1991 da Simon Njami con Jean Loup Pivin e Pascal Martin Saint Léon, che ha contribuito moltissimo alla conoscenza e diffusione del continente africano. Da allora, lo scenario artistico internazionale è molto cambiato, anche in termini di visibilità e mercato dell’arte africana stessa. Nonché, cosa non indifferente, nella referenzialità del lavoro degli artisti africani per altri (sempre africani) appartenenti alla loro stessa generazione o...