Cultura
L’onda perfetta dell’America
Intervista Un incontro con lo scrittore statunitense e giornalista di punta del «New Yorker», che al Festival Letterature di Roma ha presentato il suo ultimo libro, «Giorni selvaggi». «Nella mia adolescenza, il surf ha preso il posto che fino a 13 anni aveva avuto il catechismo e la scuola cattolica»
Intervista Un incontro con lo scrittore statunitense e giornalista di punta del «New Yorker», che al Festival Letterature di Roma ha presentato il suo ultimo libro, «Giorni selvaggi». «Nella mia adolescenza, il surf ha preso il posto che fino a 13 anni aveva avuto il catechismo e la scuola cattolica»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 luglio 2016
Scrive per il New Yorker e un buon numero di altre prestigiose testate dalla fine degli anni Ottanta. Con in tasca una laurea in letteratura conseguita in California e un master ottenuto all’«Università degli scrittori» di Missoula, in Montana, dove insegnava il compianto James Crumley, si è occupato nel corso dell’ultimo ventennio di guerra, terrorismo, estreme destre e razzismo in Africa, America Latina e negli stessi Stati Uniti, dove ha analizzato le politiche nei confronti degli immigrati ispanici e la crescente militarizzazione del confine meridionale del paese, come lo sviluppo del nuovo suprematismo bianco tra i giovani, ad esempio incontrando...