Europa
Londra minaccia di schedare i lavoratori «non britannici»
Dopo Brexit Imprese contro il governo Tory per la proposta shock della ministra Rudd sull'obbligo delle imprese di elencare pubblicamente gli impiegati stranieri. Labour e nazionalisti scozzesi insorgono. Come gli ospedali e le università, che dipendono anche dalle tasse già triplicate agli studenti extra-Uk
Lavoratori a Londra – Reuters
Dopo Brexit Imprese contro il governo Tory per la proposta shock della ministra Rudd sull'obbligo delle imprese di elencare pubblicamente gli impiegati stranieri. Labour e nazionalisti scozzesi insorgono. Come gli ospedali e le università, che dipendono anche dalle tasse già triplicate agli studenti extra-Uk
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 6 ottobre 2016
Leonardo ClausiLondra
Con il proclama «ungherese» sfoderato martedì durante il congresso dei Tories appena concluso a Birmingham, la neoministra dell’interno Amber Rudd ha provocato un vespaio. Nel tentativo di apparire risoluta nell’accogliere lo scontento per i flussi migratori condensatosi nella Brexit, Rudd ha annunciato che le imprese nazionali saranno tenute a pubblicare liste con i nomi dei propri lavoratori stranieri nei propri libri paga. Non è un intento esplicitato, ma l’effetto sarà indubbiamente quello di «svergognare» populisticamente business che prediligono – forse non del tutto sorprendentemente – manodopera straniera per indurli a concentrarsi su un’occupazione a base di British jobs for British...