Internazionale

L’oppio anche sui terreni statali. Ma la Nato aveva altri obiettivi

L’oppio anche sui terreni statali. Ma la Nato aveva altri obiettiviPapaveri da oppio nella provincia afghana di Kandahar – Ap

Afghanistan Vent'anni fa gli ettari coltivati erano 8mila, oggi sono 224mila

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 24 agosto 2021
Nel 2001, quando è iniziata l’invasione a guida statunitense dell’Afghanistan, secondo l’Ufficio contro la droga e il crimine delle Nazioni unite (Unodc), in quel remoto Paese dell’Asia centrale c’erano appena 8.000 ettari coltivati ad oppio. Numeri del tutto irrisori, nel paniere narcotico mondiale, rispetto ai 224.000 attuali (stima del 2020, ancora dell’Unodc). Sempre secondo i calcoli dell’Onu questa quantità di terreno avrebbe consentito una raccolta di 6.300 tonnellate di quel lattice bruno e amaro da cui si ricava l’eroina. Arrivando a garantire da solo (dato 2007), ben il 130% del fabbisogno mondiale: un terzo in più di quella che si...

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