Visioni

L’oratorio laico di Amos Gitai

L’oratorio laico di Amos GitaiUna scena da «Exils Intérieurs» – foto di Pascal Gely

A teatro In scena alla Pergola «Exils Intérieurs», dialogo immaginario sul tema della posizione dell’artista di fronte all’oppressione

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 16 aprile 2022
Un oratorio laico. Potente e ambizioso, quanto consacrato all’arte, anche la più consapevole, che pure se indica strade e percorsi di «salvezza», finisce col commuovere o far maturare il lettore come lo spettatore, senza però mai riuscire a incidere sulla china della «realtà», che l’umanità sembra spingere verso il suo torbido fondo. Appunto risuonano come Exils interieurs quelli degli intellettuali prestigiosi protagonisti di questa «laica rappresentazione», che Amos Gitai, il regista israeliano soprattutto cinematografico, autore di tanti nobili e contraddittori racconti, ha presentato sul palcoscenico della Pergola (dopo il debutto al parigino Theatre de la ville) in questi giorni. Una...

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