Alias Domenica

Lorca e Machado in attenuazione

Lorca e Machado in attenuazioneAntoni Tàpies, «Armchair», 1987

«Non domandarmi nulla», i due lirici spagnoli nelle versioni di Francesco Scarabicchi Rispetto a storici traduttori di Lorca e Machado come Bo e Macrì, cultori del Grande Stile, qui prevale un registro medio e la semplicità

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 15 marzo 2015
Un tratto elettivo della poesia italiana del Novecento è quanto si integra al corpus dei singoli autori per un lavoro di traduzione che non fu soltanto generalizzato ma seppe dare risultati persino inimmaginabili in altri contesti nazionali. Si trattò, volta a volta, della scelta di uno o più sparring e di un corpo a corpo necessario, più per consonanza ma talora per dissonanza, al riconoscimento della propria parola, come nei casi dello Char di Vittorio Sereni, del Brecht di Fortini, del Frénaud di Caproni e del Baudelaire di Raboni. Solo parzialmente infranta dalla neoavanguardia (perché è pure esistito un Joyce...

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