Cultura
L’orchestrazione dello shock sensoriale
Avanguardie russe I «rivolgimenti» nei linguaggi delle arti, dall’Ottobre 1917. Martedì 24 e mercoledì 25, in un convegno a Cassino, le sperimentazioni tra pittura, teatro, letteratura e cinema negli anni della Rivoluzione
«L'uomo con la macchina da presa» di Dziga Vertov. Poster di Georgii & Vladimir Stenberg, 1929
Avanguardie russe I «rivolgimenti» nei linguaggi delle arti, dall’Ottobre 1917. Martedì 24 e mercoledì 25, in un convegno a Cassino, le sperimentazioni tra pittura, teatro, letteratura e cinema negli anni della Rivoluzione
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 19 ottobre 2017
La Rivoluzione del 1917 modificò i linguaggi dell’arte: difficile negarlo, se si guarda in particolare al cinema. Nel 1923 Dziga Vertov pubblicava su Lef, la rivista di Majakovskij, il suo più importante manifesto programmatico, I Cineocchi. Un rivolgimento. La parola piuttosto inusuale che compare nel titolo – Perevorot (rivolgimento) – ci informa che Vertov doveva avere in mente una rotazione di 180 gradi, e non di 360, come nel caso della «rivoluzione» intesa in senso astronomico. Una svolta radicale, dunque, che non prevede nessuna forma di ritorno all’ordine. Vero è che il semplice schema del rovesciamento non significa granché se...