Internazionale
L’orgoglio sommesso della comunità Lgbt+ di Shangai in un kit d’emergenza
Diritti in Cina Un altro giugno senza le attività dello ShangaiPride, ma la guida al perfetto coming out e le nuove norme sul cambio di sesso tengono viva la speranza. 70 milioni di cinesi tra repressione e stigma. Un aiuto però arriva dalla "pink economy"
ShangaiPride, 2017 – Getty Images
Diritti in Cina Un altro giugno senza le attività dello ShangaiPride, ma la guida al perfetto coming out e le nuove norme sul cambio di sesso tengono viva la speranza. 70 milioni di cinesi tra repressione e stigma. Un aiuto però arriva dalla "pink economy"
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 giugno 2022
Il 1° giugno l’organizzazione ShanghaiPride ha postato sul suo profilo Facebook un augurio che è un invito a coltivare la speranza. «Felice mese dell’orgoglio«, si legge nel post accompagnato da un’immagine della bandiera arcobaleno, arricchita dal rosa, celeste e grigio, emblema della comunità Lgbt+. Shanghai era solita tingersi di questi colori ogni mese di giugno per celebrare l’orgoglio omobitransessuale. Ogni anno, dal 2009, lo ShanghaiPride organizzava parate, eventi e mostre culturali, per far interagire la comunità queer. Grazie alla connotazione internazionale della megalopoli, l’organizzazione ha avuto modo di far colloquiare elementi propriamente cinesi con quelli occidentali, in una relazione durata...