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L’ortodosso Tria chiude la borsa della spesa grillina

Conti pubblici Archiviata la guerra ai «vincoli criminali» dell’Unione europea, siamo, in sostanza, alla continuità con i governi tecnici e a guida Pd. E come Renzi e Gentiloni, anche il nuovo esecutivo, tutt'al più, proverà nei prossimi giorni a chiedere da Bruxelles «margini di flessibilità» in vista della prossima legge di stabilità (si parla di uno 0,5% di deficit sul Pil), se non altro per disinnescare la bomba delle «clausole di salvaguardia» (aumento automatico dell’Iva e di altre accise), che, da sola, vale dodici miliardi e mezzo di euro

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 29 giugno 2018
Un governo incendiario sul tema dei migranti e ortodosso sul versante economico (vuoi mettere i «dannati della terra» con «mercati»?). Al di là della propaganda, questa è la fotografia dell’esecutivo giallo-verde che compare a poche settimane dal suo insediamento. Due fatti a riprova: le recenti dichiarazioni del ministro Tria sul «quadro tendenziale» dei conti pubblici e le frizioni appena insorte tra gli alleati sul cosiddetto «decreto dignità». Nel Def varato dal governo Gentiloni c’è scritto che, a legislazione invariata, il deficit pubblico dovrebbe attestarsi all’1,6% del Pil quest’anno, per poi scendere allo 0,8% l’anno prossimo (pareggio di bilancio nel 2020)....

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