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Louis Armstrong, un eroe jazz

Louis Armstrong, un eroe jazzLa copertina della raccolta «Louis Armstrong: The Great Entertainer» (Emi, 1989)

Miti/Il 6 luglio 1971 moriva a New York il grande trombettista. Il suo stile inconfondibile, anche canoro, e le tante presenze in una sfilza di film lo hanno trasformato nell’«ambasciatore mondiale» della musica afroamericana

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 3 luglio 2021
Louis Armstrong morì il 6 luglio 1971, durante il sonno, nella sua casa a New York per una malattia cardiaca. Non fu una morte improvvisa, dato che nel 1959 ebbe un infarto a Spoleto mentre a metà 1968 fu di nuovo ricoverato: dovette interrompere e poi limitare la sua frenetica attività, partecipando comunque nel ’69 al film Hello, Dolly!. In realtà Satchmo ha sempre lavorato moltissimo, con impegni e viaggi dal ritmo vorticoso, diventando a partire dagli anni Trenta un’icona del jazz nonché un musicista dalla popolarità globale. È limitativo restringere la sua creatività ai primi decenni di carriera, alle...

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