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Louis Kahn, forme archetipiche per la fotografia

Louis Kahn, forme archetipiche per la fotografiaLouis Kahn, Sher-e-Bangla Nagar, National Capital, Dacca, Bangladesh: lo scatto è di Roberto Schezen, 2001 circa. Courtesy Fondazione MAXXI

A Roma, MAXXI, "Architettura, silenzio e luce. Louis Kahn nelle fotografie di Roberto Schezen", a cura di Simona Antonacci e Elena Tinacci Una piccola ma preziosa mostra sugli edifici di Kahn colti dall'obiettivo del fotografo milanese: che ne documenta con esattezza poetica l’incastro di forme pure e luminose

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 febbraio 2020
Il celebre precetto cèzanniano che esortava a riprodurre artisticamente la realtà attraverso il filtro di figure primarie quali il cilindro, la sfera e il cono sembra adattarsi in maniera puntuale sia alla poetica dell’architetto Louis Kahn (1901-’74) sia al linguaggio del fotografo milanese Roberto Schezen (1950-2002). I due autori – entrambi attratti dall’essenziale monumentalità delle forme classiche e attenti alla restituzione degli effetti chiaroscurali creati dall’incastro dei volumi architettonici nello spazio – sono posti al centro della piccola ma preziosa mostra, a cura di Simona Antonacci e Elena Tinacci, Architettura, silenzio e luce Louis Kahn nelle fotografie di Roberto Schezen al...

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