Louise Glück, 1977
Cultura
Louise Glück, frammenti di un confronto con una lingua affidata alle pause
Diario di un traduttore «Procedendo nell’ascolto del testo ho spesso avuto ripensamenti, che mi fecero apprezzare meglio la semplicità della sua scrittura e la complessità della sua visione»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 ottobre 2023
Louise Glück scriveva presa da un lucido demone, che – a suo dire – le consentiva di acquisire una nuova sensibilità quando componeva versi, ciò che avveniva nei momenti di grazia, in cui trovava la voce della quale era in cerca. Non a caso, il tema del dono della creazione, unito a quello della vita che esce dal silenzio, ricorre in molte delle sue poesie: «Alla fine del mio soffrire c’era una porta» ha scritto nell’Iris selvatico. TRA GLI ALTRI TEMI a lei cari, quello dell’infanzia, e ciò che riguarda i rapporti famigliari, cui si potrebbe aggiungere la lotta con...