Cultura

L’ozio si respira

L’ozio si respiraMarcel Duchamp ritratto da Henri Cartier Bresson

Scaffale «Marcel Duchamp e il rifiuto del lavoro» di Maurizio Lazzarato. Un breve saggio dedicato alla negazione del mercato da parte dell'artista e alla sua lotta contro lo sfruttamento, a partire dai ready-made

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 14 giugno 2014
Verso il 1913 Marcel Duchamp, all’epoca un giovane e promettente pittore, colloca una ruota di bicicletta su uno sgabello, limitandosi ad osservarla mentre gira. È in quell’anno che l’artista francese smette di dipingere e comincia ad interessarsi a questi manufatti che trovano posto nel suo atelier, per lo più al riparo dagli occhi del pubblico. I readymades corrispondono alla decisione di abbandonare la pittura per ripensare l’attività artistica a partire da quella «non-attività», dettata da indifferenza e non da una vera e propria scelta, che consiste nel procurarsi una serie di oggetti che, in fondo, non sono altro che merci....

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