Economia

Lucchini all’ultimo round

Lucchini all’ultimo roundCome a Terni, anche a Piombino manifestano le famiglie

Nervi d'acciaio Due potenziali acquirenti, gli indiani di Jsw Jindal e gli algerini di Cevital. Con i secondi preferibili per offerta economica, piano industriale e garanzie occupazionali. Ma Federacciai, vicinissima a Renzi, non vuole concorrenti in casa. Apprezzando, e approfittando, della non-politica del governo sulla siderurgia.

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 30 ottobre 2014
Questione di ore. Non solo per capire il destino delle Acciaierie di Piombino. Soprattutto per chiarire definitivamente se il governo Renzi prende ordini da Federacciai, oppure conserva un briciolo di autonomia. Nella certezza, comunque vada, che l’unica “politica industriale” sulla siderurgia attuata da palazzo Chigi è quella di vendere gli stabilimenti che sta controllando direttamente – l’Ilva e appunto le Acciaierie – e lasciare che Thyssen Krupp finisca poco a poco di strangolare l’Ast di Terni. Una linea ribadita anche ieri, nelle parole e nei fatti, dalla ministra (conf)industriale Federica Guidi. Questione di ore, prima che Piero Nardi, nominato nel...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi