Cultura

Lucciole in brodo di giuggiole

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EverTeen «Tre per un topo», l'album di poesie e disegni scherzosi di Toti Scialoja per le nipoti Barbara e Alice, quando erano bambine. Loro lo hanno conservato per quattro decenni e ora lo pubblica Quodilibet

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 22 novembre 2014
Non è vero che il nonsense sia un gioco destinato esclusivamente ai bambini. I dadaisti e i surrealisti, così come molti poeti del Novecento, hanno fatto a pezzetti lo stereotipo vigente e piegato il linguaggio a un uso divertito e divertente: era un modo come un altro per introdursi nei buchi improvvisati nel reticolo della logica, per reagire alla noia dettata dall’ordine. Così, il nonsense ha rappresentato l’elogio del caos rigoglioso contro il controllo poliziesco della grammatica. Sappiamo però che quell’infrazione della sfera razionale, con l’assonanza, l’onomatopea, la parola reinventata, sezionata, prestata a significati strani, è da sempre l’accesso proibito...

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