Alias Domenica
L’ucronia di Steve Erickson
Scrittori americani Mentre i personaggi fanno un giro del globo lungo un secolo, l’esitazione diegetica del narratore impedisce di distinguere psicosi e realtà, sogno e ricordo: «I giri dell’orologio nero», il Saggiatore
Steven Shore da «American Surfaces»
Scrittori americani Mentre i personaggi fanno un giro del globo lungo un secolo, l’esitazione diegetica del narratore impedisce di distinguere psicosi e realtà, sogno e ricordo: «I giri dell’orologio nero», il Saggiatore
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 luglio 2020
Le ragioni che fanno di Steve Erickson probabilmente il più sottovalutato dei grandi scrittori americani contemporanei sembrerebbero stare nella sua scrittura in grado di destabilizzare ogni aspettativa facendo collidere generi spesso antitetici come l’ucronia e il romanzo storico, la commedia nera e il thriller distopico, la fiaba e la detective story: una scrittura frammentata, visionaria, ipnotica. A settant’anni compiuti e con dodici libri alle spalle (due raccolte di saggi e dieci romanzi, uno dei quali, Zeroville, è stato adattato per il cinema da James Franco nel 2019) Steve Erickson resta a tutt’oggi un oggetto misterioso, elogiato da una ristretta cerchia...