Alias Domenica
Ludwig Pollak, intuizioni ed epilogo di un connoisseur
a Roma, Museo barracco e Museo ebraico A 150 anni dalla nascita a Praga, e a 80 dalle leggi razziali, Roma celebra, a cura di Orietta Rossini, la figura e gli exploits del geniale archeologo e mercante d’arte che finì i suoi giorni ad Auschwitz
Studio dell’appartamento di Pollak a Palazzo Odescalchi, cartolina illustrata, Roma, Museo Barracco, Archivio Pollak
a Roma, Museo barracco e Museo ebraico A 150 anni dalla nascita a Praga, e a 80 dalle leggi razziali, Roma celebra, a cura di Orietta Rossini, la figura e gli exploits del geniale archeologo e mercante d’arte che finì i suoi giorni ad Auschwitz
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 17 febbraio 2019
In una giornata d’autunno del 1943 passò per il camino di Auschwitz anche un anziano ebreo cecoslovacco. Si chiamava Ludwig Pollak, ed era uno dei 1023 che la Gestapo aveva catturato a Roma nella retata del 16 ottobre. Lo avevano avvisato del pericolo, e un monsignore suo amico gli aveva offerto ospitalità in Vaticano, ma lui l’aveva rifiutata. Forse pensava che i nazisti avrebbero lasciato tranquillo un inoffensivo signore di settantacinque anni. Si sbagliava, ovviamente: lo misero su un treno e appena arrivato a destinazione fu avviato alle camere a gas. Per i suoi carnefici era solo un ebreo da...