Internazionale

L’Uganda già non era un paese per gay

L’Uganda già non era un paese per gayKampala, sfogliando una pubblicazione contro la legge "2009" – Reuters

Diritti Il parlamento di Kampala inasprisce ulteriormente le pene per il "reato" di omosessualità. Si rischia fino all'ergastolo. In cella anche chi non denuncia. Ora sta al presidente Museveni, fido alleato degli Usa, firmare o meno la nuova legge. La comunità internazionale condanna, ma intanto chiede truppe ugandesi (addestrate da Washington) per la crisi in Sud Sudan

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 21 dicembre 2013
Un affronto alla comunità internazionale, oltre che un’offesa al buon senso e ai più elementari diritti dell’uomo. La legge «anti-omosessualità» varata ieri dal parlamento ugandese è anche un dispetto al primo ministro Amama Mbabazi, che ora si oppone in virtù del fatto che in aula al momento della votazione non ci sarebbe stato il numero legale. Comunque la pensi nel merito, il capo del governo ugandese sa bene che la cosa avrà conseguenze rumorose sul piano internazionale, con possibili sospensioni di aiuti e altre ritorsioni. È la legge che Obama aveva definito «odiosa» già nel 2009, quando se ne iniziò...

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