Visioni

Luigi Tenco tra genio e solitudine

Luigi Tenco tra genio e solitudineLuigi Tenco

Note sparse Un volume di Antonio Iovane ripercorre l'ultima drammatica fase della carriera del cantautore

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 2 marzo 2022
Idealista e inquieto, autore anticonvenzionale di brani struggenti, Luigi Tenco il 26 gennaio del 1967 si spara un colpo di pistola alla tempia nella stanza 219 dell’hotel Savoy di Sanremo, dove al festival ha cantato Ciao amore ciao, canzone del disagio dell’emigrazione nell’Italia del boom, bocciata senza appello dalle giurie. Prima di esibirsi rilascia interviste al vetriolo contro la retorica vaga della «Linea verde» di Mogol, «la protesta annacquata, ecologista, il ribellismo fine a sé stesso», lui che canta la rabbia di una generazione, intercetta il disincanto sociale che presto sfocerà nelle proteste studentesche di Valle Giulia. Ma vuole parlare...

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