Cultura
Luisa Carnés, la consapevolezza della ingiustizia
ITINERARI CRITICI A proposito di «Tea rooms. Operaie della ristorazione», edito da Alegre. Dalla esperienza come cameriera della scrittrice madrilena, nasce nel 1934 il suo «romanzo-reportage». Alla fine della guerra civile spagnola andò in esilio in Messico dove morì nel 1964
Un ritratto di Luisa Carnés
ITINERARI CRITICI A proposito di «Tea rooms. Operaie della ristorazione», edito da Alegre. Dalla esperienza come cameriera della scrittrice madrilena, nasce nel 1934 il suo «romanzo-reportage». Alla fine della guerra civile spagnola andò in esilio in Messico dove morì nel 1964
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 11 giugno 2021
Se ci atteniamo alla cronologia, Luisa Carnés (nata a Madrid nel 1908) dovrebbe far parte della Generazione del ’27 in cui si inscrivono tra gli altri García Lorca, Dalí e Rafael Alberti, ma sappiamo che non aveva alcun legame con quel gruppo eterogeneo e con le donne straordinarie che ne facevano parte: presenze femminili poi sottovalutate o cancellate, e tornate di recente alla ribalta grazie al libro di Tània Balló Las sinsombrero, il cui titolo si rifà al comportamento «scandaloso» di due giovani pittrici, Maruja Mallo e Margarita Manso, insultate dai passanti madrileni quando decisero di togliersi ostentatamente il cappello...