Lukács tra nazismo e stalinismo: un libro vituperato da riabilitare?
I fatti di Budapest 1956 in una fotografia di Ferenc Csorbas
Alias Domenica

Lukács tra nazismo e stalinismo: un libro vituperato da riabilitare?

Storia del pensiero Enzo Traverso rilegge, in pieno antiumanesimo, La distruzione della ragione del filosofo ungherese, concepito nei tardi anni trenta ma pubblicato solo dopo la morte di Stalin: Dialettica dell’irrazionalismo, da Ombre corte

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 luglio 2022
Ormai perfettamente storicizzate, la parabola di György Lukács (1885-1971) e il suo grandioso lascito bibliografico sono divisi grosso modo dagli studiosi in quattro segmenti temporali: il primo è del giovane formatosi a Heidelberg e al cospetto di Weber e Dilthey, firmatario di opere quali L’anima e le forme (1910) e Teoria del romanzo (’20), latrici di un romanticismo torrido e già proto-esistenzialista; il secondo, poi prediletto in particolare dalla Nuova Sinistra, è del rivoluzionario che è entrato nel governo di Béla Kun e ha firmato Storia e coscienza di classe (’23), un’opera che recuperando il metodo dialettico libera l’eredità marxista...

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