Lula crescente: le sfide della democrazia in Brasile
È il primo gennaio 2023: a inaugurare l’anno nuovo è il giuramento di Inácio Lula da Silva, per la terza volta presidente del Brasile. Sono trascorsi vent’anni da quel primo gennaio del 2003 in cui l’ex sindacalista e fondatore del Partido dos Trabalhadores si è insediato per la prima volta a Palácio do Planalto, nell’anno segnato dall’invasione statunitense dell’Iraq, l’incontro tra movimento pacifista e movimenti no global, il terzo forum sociale di Porto Alegre.
Fra oggi e allora, due mandati che hanno cambiato il volto del paese e dell’America latina, la lunga persecuzione giudiziaria, il carcere e la presidenza del fascista Bolsonaro.
Il nuovo governo di Lula è sostenuto da forze diverse, di sinistra e centriste, e guarda al movimento femminista, a quello indigeno e all’ambiente. Sotto costante minaccia delle forze reazionarie che l’8 gennaio hanno tentato il golpe, assediando gli edifici delle istituzioni.
Viaggio dentro il Brasile del 2023, da Brasilia all’Amazzonia, un paese che ritorna alla democrazia e si promuove già come guida delle forze progressiste latinoamericane.
Partecipano Claudia Fanti e Federico Nastasi.
Per approfondire:
Lula: «Voglio un G-20 per la pace» Ma Washington chiede armi ai vicini | di Claudia Fanti
Lula vede Biden (e Bernie Sanders): «Sulla guerra il mio Brasile non ci sta» | di Claudia Fanti
Lula in tour: il Brasile è tornato a guidare la Patria grande | di Federico Nastasi
I bolsoneros ci riprovano e convocano la «Mega Manifestação» | di Claudia Fanti
Un solo ordine: scatenare il caos | di Federico Nastasi
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento