Lavoro
L’ultimatum Saeco: “Via il presidio o delocalizziamo”
La protesta Il noto marchio delle macchine da caffè ha spostato "temporaneamente" la produzione in Romania, ma minaccia di non tornare indietro. Gli operai si battono contro i 243 esuberi decisi dalla proprietaria, la multinazionale americana Philips
La protesta Il noto marchio delle macchine da caffè ha spostato "temporaneamente" la produzione in Romania, ma minaccia di non tornare indietro. Gli operai si battono contro i 243 esuberi decisi dalla proprietaria, la multinazionale americana Philips
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 15 gennaio 2016
«Ci stanno portando via le macchinette che ci danno da mangiare, ma siamo decisi a rimanere in presidio per difendere il nostro lavoro: Saeco deve ritirare i 243 esuberi annunciati». Stefano Stefanelli, delegato Fim Cisl e operaio del noto marchio di macchine per il caffè nello stabilimento di Gaggio Montano (Bologna), spiega come le tute blu siano decise a rispondere alla «provocazione» (i lavoratori la definiscono così) dell’azienda: l’aver spostato momentaneamente la produzione della «Intelia» in Romania, con la minaccia però di delocalizzarla permanentemente (rappresenta il 60-70% dei volumi prodotti a Gaggio). Tutto questo, alla vigilia del prossimo incontro fissato...