Europa
L’ultimo treno per Budapest
Reportage Una notte tra i profughi siriani in attesa nella stazione di Szeged, Ungheria. Appena oltre quel confine con la Serbia che loro sono riusciti a superare dopo una drammatica odissea e che ora sta per essere sigillato. Un tè solidale e tante storie
Asotthalom, confine Ungheria-Serbia, dove le autorità di Budapest stanno stendendo una barriera di filo spinato lunga 175 km – LaPresse
Reportage Una notte tra i profughi siriani in attesa nella stazione di Szeged, Ungheria. Appena oltre quel confine con la Serbia che loro sono riusciti a superare dopo una drammatica odissea e che ora sta per essere sigillato. Un tè solidale e tante storie
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 25 agosto 2015
André Cunha*SZEGET (Ungheria)
«Dove posso buttare questo mozzicone?» – ci chiede un migrante premuroso, lasciandoci un po’ perplessi. «Non so, neanche io sono di qui» – gli rispondo. «Lo butto lì, nel bidone della spazzatura». «Io ne ho appena buttato uno a terra» – dice uno degli abitanti di Szeged che sta lì con noi, nella piazza della stazione, dove poco fa la polizia ha lasciato circa 60 migranti in attesa del primo treno dell’alba con destinazione Budapest. Partirà alle 4 e 36, fra circa 7 ore. Dopo aver gettato il mozzicone nella spazzatura il migrante torna, respira e pieni polmoni e poi...