Commenti
Lunghini e la sinistra, critica tagliente all’antipolitica
Da un po’ di tempo Giorgio Lunghini, così assiduo alle frequentazioni sindacali cui donava la sua lucidità essenziale, non ci regalava quell’affetto che di persona aveva corrisposto a due generazioni […]
Giorgio Lunghini
Da un po’ di tempo Giorgio Lunghini, così assiduo alle frequentazioni sindacali cui donava la sua lucidità essenziale, non ci regalava quell’affetto che di persona aveva corrisposto a due generazioni […]
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 27 dicembre 2018
Da un po’ di tempo Giorgio Lunghini, così assiduo alle frequentazioni sindacali cui donava la sua lucidità essenziale, non ci regalava quell’affetto che di persona aveva corrisposto a due generazioni contigue: quella mia e quella dei suoi amatissimi studenti. Un affetto speciale, un po’ tra l’aristocratico dello studioso ricchissimo di talento e la calorosa familiarità di quanti operano fuori Milano, città avara di manifestazioni dei sentimenti. Agli appuntamenti politici e sociali degli ultimi anni, si era diradata quella sua comunicazione asciutta e densa (scriveva come Pintor, si diceva di lui) che sapeva arricchire ogni passaggio di riflessione della sinistra e...