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L’uovo, una forma perfetta tra visioni e parole

L’uovo, una forma perfetta tra visioni e paroleMitsuko Nagone. «New Self, New to Self», 2009-2014 (courtesy the artist)

Opere ovali Nel corso dei secoli artisti da tutto il mondo hanno tratto ispirazione dal suo disegno ideale e dalla vasta simbologia

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 13 febbraio 2021
Uovo alla coque, sodo e alla Benedict, fritto o strapazzato, frittata… l’uovo è un soggetto «nutriente» per gli artisti di tutti i tempi, sicuramente per Piero della Francesca che nella Pala di Brera (1472-74) lo associa alla conchiglia come simbolo di perfezione divina, quanto a Hieronymus Bosch nel Concerto nell’uovo (1500-1516 ca.) ne fa un contenitore per racchiudere la sua satira alchemica. Due artisti del passato molto amati (e citati) da quelli contemporanei, tra cui Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna) nell’enigmatica serigrafia Ritratto Analogico per F. M. (1972) dedicata al consorte Filiberto, con l’uovo e la gestualità delle mani in...

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