Italia
Lupo: «Riina come mafioso era ormai fuori da tutti i giochi»
Lo storico Secondo l'autore di «Quando la mafia trovò l’America», il boss, in carcere da 24 anni e detenuto al 41 bis, era un uomo del passato e non porta via con sé nessun grande segreto. Vederlo come il «capo dei capi» è un po’ come farne l’apologia. «L’epoca dei corleonesi è finita: oggi non c’è più bisogno di elevati tassi di violenza e di una figura centrale»
Lo storico della mafia Salvatore Lupo
Lo storico Secondo l'autore di «Quando la mafia trovò l’America», il boss, in carcere da 24 anni e detenuto al 41 bis, era un uomo del passato e non porta via con sé nessun grande segreto. Vederlo come il «capo dei capi» è un po’ come farne l’apologia. «L’epoca dei corleonesi è finita: oggi non c’è più bisogno di elevati tassi di violenza e di una figura centrale»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 18 novembre 2017
Professore di storia contemporanea, Salvatore Lupo è tra gli studiosi più importanti del fenomeno mafioso, autore di numerose pubblicazioni tra cui «Quando la mafia trovò l’America». Totò Riina è morto, la sua scomparsa ha più un valore simbolico o determinerà conseguenze concrete sugli assetti di Cosa nostra? Non influisce per nulla sulla situazione attuale. Perché Riina era in carcere da 24 anni, detenuto al 41 bis. Era un uomo del passato. Non era il capo dei capi? È una visione apologetica, il boss come dio in terra. Il re Sole, morto il re viva il re. Nessun grande capo governa...