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L’utopia per contrabbasso di Stefano Scodanibbio

L’utopia per contrabbasso di Stefano ScodanibbioAmedeo Modigliani, Il violoncellista

Il celebrato monologo di Patrick Süskind, dove il contrabbasso era definito «più un ostacolo che uno strumento», e si disegnava come «un mostro», destinato a intromettersi con prepotenza «tra due […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 aprile 2019
Il celebrato monologo di Patrick Süskind, dove il contrabbasso era definito «più un ostacolo che uno strumento», e si disegnava come «un mostro», destinato a intromettersi con prepotenza «tra due esseri umani che si amano» era sembrato a Stefano Scodanibbio, niente altro se non un pezzo di stucchevole folklore. Molto corrivo, molto banale. Al contrario, Scodanibbio interpretava il contrabbasso come un sistema vegetale, ligneo e cavo, dove esplodeva la vita, e il desiderio si proiettava nell’estensione di tutte le sue voci. Per chi ha avuto la chance di sentirlo, suonato da Scodanibbio, il goffo mostro di Süskind poteva diventare il...

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