Alias Domenica
Luzi ermetico e paradisiaco: un’avventura dello stile
Poesia italiana Alberto Comparini cura per Fabrizio Serra editore il volume miscellaneo «Mario Luzi poeta del Novecento». Un poeta che ambì ad esplorare tutte le possibilità del dicibile, facendosi «fabbro del parlar materno»
Giovanni Michelucci, Chiesa dell’Autostrada a Campi Bisenzio, vetrata absidale, 1965, foto di Gaio Bacci
Poesia italiana Alberto Comparini cura per Fabrizio Serra editore il volume miscellaneo «Mario Luzi poeta del Novecento». Un poeta che ambì ad esplorare tutte le possibilità del dicibile, facendosi «fabbro del parlar materno»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 5 novembre 2017
Se l’etichetta «poeta multiforme» ha ancora un senso – in un momento storico nel quale si tende ad appiattire il linguaggio, finanche quello lirico, e più in generale ad azzerare il numero delle esperienze stilistiche –, lo stigma si adatta a Mario Luzi meglio di ogni altro autore del secolo scorso. Il «terzo tempo» di Montale (da Satura in poi) è, per ammissione dello stesso interessato, l’effetto della mano del giornalista sulla materia poetica. Il «secondo mestiere», con impulso decisamente osmotico, entra nel «primo» e lo permea. E questo cambiamento di modi e strategie, in un percorso fino ad allora,...