Internazionale
Macché diritti umani, «prima gli algerini». E scatta la caccia al nero
Algeria Escalation di retate e deportazioni indiscriminate. La linea dura del governo contro i migranti subsahariani «illegali» figlia della crisi e delle misure di austerity
Il primo ministro algerino Ahmed Ouyahia sotto un'immagine del presidente Bouteflika – Afp
Algeria Escalation di retate e deportazioni indiscriminate. La linea dura del governo contro i migranti subsahariani «illegali» figlia della crisi e delle misure di austerity
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 6 giugno 2018
Nell’estate del 2017, pochi giorni prima della sua nomina alla guida del governo, il premier algerino Ahmed Ouyahia lo aveva annunciato: guerra spietata all’immigrazione «illegale». Ecco le sue parole: «Questi signori sono in situazione illegale nel nostro paese. E poi, lo sappiamo, l’immigrazione porta sempre criminalità e molti altri problemi. Non dico che dobbiamo prendere questa gente e buttarla a mare o nel deserto. Ma non dobbiamo lasciare il popolo algerino esposto al caos. E se mi dicono diritti umani e roba del genere io dico, prima di tutto, che noi siamo padroni a casa nostra». Parole che conosciamo abbastanza...