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Machismo e razzismo, le armi improprie contro Boldrini
Cyberviolenza Il sesso come violenza esplicitata nella classica giustificazione dello stupro. E il profugo, ovvero il «clandestino», identificato con lo stupratore. Viaggia in rete il feroce sessismo razzista. Non serve ribattere punto per punto, vanno riattivate pratiche di accoglienza e confronto dirette, fuori dalla giungla dei social
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Cyberviolenza Il sesso come violenza esplicitata nella classica giustificazione dello stupro. E il profugo, ovvero il «clandestino», identificato con lo stupratore. Viaggia in rete il feroce sessismo razzista. Non serve ribattere punto per punto, vanno riattivate pratiche di accoglienza e confronto dirette, fuori dalla giungla dei social
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 22 agosto 2017Edizione 22.08.2017
Non c’ è niente che mostri con maggior chiarezza il nesso strettissimo tra machismo e razzismo dei tweet sessisti che Laura Boldrini si è decisa a denunciare. Da Beppe Grillo e Matteo Salvini, via via fino ai loro sconosciuti ma non anonimi seguaci. L’elemento centrale che balza agli occhi è l’identificazione tra sesso e violenza. I persecutori di Laura Boldrini, che la vorrebbero morta, per augurarle tutto il male del mondo invitano a sottoporla o sottoporsi a uno stupro: quanto più feroce, tanto più soddisfacente per loro. E non si mettono solo nei panni dello spettatore che assiste eccitato e...