Italia
Magnone (Anaao Lombardia): «No alla riforma Moratti che insiste sul privato»
Intervista Per il medico: «L’assenza di un ragionamento sulla rete ospedaliera, l’apertura al privato anche alle cure territoriali, l’eccessiva libertà del privato accreditato e contrattualizzato»
Stefano Magnone
Intervista Per il medico: «L’assenza di un ragionamento sulla rete ospedaliera, l’apertura al privato anche alle cure territoriali, l’eccessiva libertà del privato accreditato e contrattualizzato»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 20 novembre 2021
Francesca Del VecchioMILANO
Prosegue in consiglio regionale la discussione-maratona sulla riforma sanitaria in Lombardia. A pochi giorni dal termine ultimo per l’approvazione (il prossimo 26 novembre) anche l’Anaao Assomed Lombardia, il sindacato della dirigenza sanitaria, ha espresso «forti perplessità» sul testo della legge Moratti. Tre i punti principali: «L’assenza di un ragionamento sulla rete ospedaliera, l’apertura al privato anche alle cure territoriali, l’eccessiva libertà del privato accreditato e contrattualizzato». Abbiamo raggiunto al telefono Stefano Magnone, segretario di Anaao Lombardia. Ha definito questa riforma «timida». Qual è il vero problema della legge Moratti? Gli equilibri politici sul cui altare è sacrificato il sistema sanitario...