Visioni
Maguy Marin, l’arte è un’azione politica
Danza Parla la coreografa; Leone d'Oro alla carriera 2016, del suo storico pezzo «May B» e del film che ne racconta la genesi e la storia della compagnia. «È un mondo che va a due velocità, una per chi ha i soldi, una per chi vive per le strade»
«May B» – foto di Herve Deroo
Danza Parla la coreografa; Leone d'Oro alla carriera 2016, del suo storico pezzo «May B» e del film che ne racconta la genesi e la storia della compagnia. «È un mondo che va a due velocità, una per chi ha i soldi, una per chi vive per le strade»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 luglio 2019
Francesca PedroniPARMA
I volti trasformati sotto l’argilla. Gli occhi cerchiati, avidi, sbalorditi. Le bocche sdentate. La schiena curva, la postura incallita. Sussurri, risate strette, ribollio di parole. La polvere del tempo. Silenzio. Non c’è che un corpo. Noi formiamo un unico corpo. Dieci interpreti, dieci individui, dieci voci, una visione collettiva: «Fini. C’est fini. Ça va finir. Ça va peut-être finir». La difficoltà di convivere, le generazioni che si frantumano, la morte, la partita della vita giocata sulla terra. Maguy Marin, foto di Tim Douet 1981-2019: da trentotto anni va in scena May B, pezzo rivoluzionario, iconico, ispirato all’opera di Samuel Beckett,...